Lavorare il ferro significa manipolare questo metallo dalle mille proprietà per creare oggetti utili e durevoli. Il primo passo è l’ottenimento del ferro sotto forma di vergella o lamina, tramite la colata in appositi stampi da rottame metallico fuso di barre di ferro.

 

Le lamiere di ferro vengono prodotte riscaldando blocchi di ferro puro a temperature elevate e facendoli passare tra rulli che ne riducono lo spessore formando fogli sottili e regolari. Il ferro laminato viene quindi temprato raffreddandolo rapidamente, aumentandone la resistenza.

 

 

La forgiatura e piegatura: cosa sono

 

Una volta ottenuta la materia prima, inizia il vero lavoro manuale. I fabbri riscaldano le lamiere o le barre di ferro nel fuoco per renderle plastiche, battendole poi con il martello per dargli la forma desiderata oppure piegandole a caldo con l’aiuto di pinze e presse.

 

La forgiatura crea rivetti, curve, steccature e anelli, mentre la piegatura consente di ottenere angoli, cornici, creste e bordi. Il metallo ancora caldo può essere unito mediante rivettatura o saldatura, ottenendo parti complementari.

 

 

In cosa si impiega il ferro

 

Il ferro lavorato viene utilizzato per una miriade di scopi, dando vita a oggetti destinati a durare nel tempo. Dal mondo dell’arredamento nascono graticce, cancelli, ringhiere, piastre e mensole, mentre nell’ambito dell’edilizia si producono travi, pilastri e cornicioni.

 

Il ferro battuto è ampiamente impiegato anche per la creazione di accessori, come borchie, fibbie, bottoni, spille e gioielli. Un uso particolare è quello artistico, con statue, bassorilievi e decorazioni forgiate ad arte. Il risultato finale è una vasta gamma di prodotti resistenti e dal sapore retrò, in grado di donare calore e carattere agli spazi circostanti.

 

 

A chi rivolgersi per la lavorazione del ferro

 

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